Ormai negli ultimi anni, in controtendenza alle malsane abitudini della “donna” moderna, notiamo un aumento di consapevolezza sulla giornata dell'8 Marzo. Sicuramente, molti di voi avranno letto sui vari social pubblicazioni mirate a spiegare il reale significato e la storia di questa giornata.
Tra la fine dell’ 800 e l’inizio del ‘900 americane e russe, unite, iniziarono a rivendicare insieme il diritto ad avere un lavoro più sicuro: tutto iniziò il 8 marzo del 1857 a seguito di uno sciopero di un gruppo di operai americane cui seguirono tentativi, più o meno riusciti, di promuovere una giornata di riflessione internazionale sui diritti della donna. Dopo l’ ennesima protesta a San Pietroburgo, contro la violazione dei diritti delle donne, nel 1917, si scelse di celebrare in questa giornata la "Festa della Donna" , anche se solo nel 1977 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite riconobbe l’importanza di proclamare una "giornata internazionale della donna"
Ci chiediamo cosa sia cambiato in tutti questi anni, se la lotta delle nostre “madri” sia servita a qualcosa se da quella lotta abbiamo imparato qualcosa. Se nelle campagne pugliesi si continua a morire per un lavoro a cottimo, se ancora oggi le condizioni di molte lavoratrici sono ancora pessime, se le grandi multinazionali continuano a sfruttare il lavoro delle donne con salari minimi, condizioni improponibili e ore di lavoro insopportabili, se ancora oggi, nei paesi civilizzati come l’Italia, si condannano le aspirazioni personali diverse dallo stereotipo che le vuole l’ “angelo del focolare”, se, oggi, il binomio fra donna emancipata e donna tradizionale si riduce a “utero in affitto si” “utero in affitto no” abbiamo veramente fatto nostre quelle lotte?
Oggi, più che mai vogliamo sottolineare come, soprattutto nella nostra città, la donna sia la vittima più sacrificata dell’inquinamento, con un’altissima percentuale di guerriere che lottano quotidianamente contro il cancro e altrettante donne private della maternità a causa di una malattia invalidante come l’endometriosi, della quale questa è la settimana della prevenzione!
Continuiamo a credere e sostenere che nonostante gli ostacoli e le difficoltà differenti donne e uomini possano cambiare il mondo, a partire da loro stessi, ed è questo l’invito che il Comitato intende fare alle donne e agli uomini di Taranto , perché lottino sempre per tutti i diritti e non solo per la salvaguardia della loro salute
Le Donne del Comitato
