“La nave dell’1 maggio tarantino continuerà a salpare al Parco Archeologico delle Mura Greche ma ignota è ancora la sua ciurma. Certamente continueranno ad esserci artisti e artiste di qualità come preannunciato da Gianni Raimondi. Lo stesso ha ironizzato e rassicurato che ci saranno cantanti solisti, gruppi e, soprattutto, rullo di tamburi: suoneranno anche degli strumenti!

Ieri mattina, nella sede del comitato “Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti”, ha preso la parola anche Cristina, una rappresentante della neo associazione “Diseducation”.

Cristina: «Dall’idea di un gruppo di uomini e donne di Taranto nasce quest’associazione con l’intento di dare voce e sostegno, non solo alle persone portatrici di disabilità e alle loro famiglie, ma anche a quelle fasce più fragili che, spesso, in modi e forme diverse, la società isola o emargina. Pensiamo, per fare degli esempi, agli stranieri, alle persone che vivono svantaggi e disagi di tipo economico e sociale. Noi pensiamo di essere incisivi e diventare un punto di riferimento, non solo su Taranto ma anche sulla provincia. Vorremmo esserlo per quelle attività che vogliono diventare inclusive rispetto al tema dell’accessibilità alle strutture e alle infrastrutture. Noi vogliamo attuare degli interventi pratici sul territorio, anche in collaborazione con enti pubblici e privati, nelle scuole. Che sia quindi, il nostro, un agire in ampio raggio perché pensiamo che l’inclusione sociale, di tutte le fasce più fragili e vulnerabili sia importante. Per noi è una vera e propria mission. Grazie dunque al comitato per questa disponibilità e per lo stand informativo che ci sarà nella zona antistante il palco, nei giorni precedenti al grande concertone, perché è importante sensibilizzare ed educare alle differenze e all’inclusione».

Gianni Raimondi, prima di soffermarsi sugli aspetti artistici, ha voluto spendersi per una delle battaglie che, da decenni, il comitato porta avanti: «mi vorrei ricollegare a quel che diceva prima Raffaele Cataldi dato che ci fa sempre sorridere quando si parla di “arretramento” dello stabilimento e noi abbiamo lo stabilimento più arretrato del globo-terracqueo. Sembra un ossimoro parlare di voler continuare a tenerlo aperto nonostante cada a pezzi». Lo stesso ha poi voltato pagina focalizzandosi sul concetto di opportunità. Ha domandato retoricamente cosa spinge il comitato a proseguire, dal 2013 ad oggi, la realizzazione dell’evento. «È stata una decisione sofferta, oggettivamente, soprattutto dopo le difficoltà dello scorso anno perché possiamo contare sull’amore della gente, sulla banda del vino che lo distribuisce (e non se lo beve) e sul grande affetto che la città ha nei confronti di quest’evento. I cittadini hanno ben compreso, più di qualcun altro seduto su qualche poltrona più prestigiosa, quanto sia importante per la città, e non per l’abusato concetto del “canto di narrazione”. Noi lo diciamo da dieci anni che il nostro concertone ha, in una certa maniera, scombussolato positivamente la visione di Taranto. Ha cambiato la sua narrazione perché ci si rende conto che in quella giornata, al di là degli aspetti economici dato che non mi affido alle agenzie di rating che valutano i grandi eventi organizzati dall’amministrazione comunale, diciamo che facciamo abbondantemente muovere più di 1.000.000 di euro in una singola giornata ed è un evento nazionale».

Raimondi si è poi soffermato sulla logistica perché la piantumazione di vari alberi all’interno del Parco sopracitato ha reso complessa, per l’organizzazione, la decisione di come collocare il palco senza recar loro alcun danno a tal punto che quest’anno lo troveremo posizionato in un’ulteriore maniera. «L’1 maggio porta tutte le vertenze di cui abbiamo sempre parlato in questi anni, dunque, continuare a smazzarci per portare avanti questo grande spettacolo è importante per una ribalta che non passa dai canali mainstreaming».

Simona Fersini ha chiarito la questione “contributi”: «a breve, sulla nostra pagina, daremo informazioni anche su come contribuire attraverso produzioni dal basso perché inviare il vino e le nostre maglie fuori è un problema dato che costa più la spedizione che il contributo stesso per quel che si vuole». Fersini ha risposto alle domande bisbigliate da alcuni giornalisti presenti alla conferenza i quali le avranno chiesto, presumibilmente, come si interfacciano con le amministrazioni pubbliche e quindi con la politica. Simona Fersini: «L’anno scorso ci fu la direttrice di un ente che ci disse che con noi si lavora proprio bene nonostante quel che le avevano raccontato. Questo ci interessa, entrare in sintonia ed essere pratici con tutte le direzioni con cui lavoriamo. Stesso discorso vale per i funzionari, gli impiegati e tutti quelli che si mettono effettivamente a disposizione. Mi riferisco, per esempio, al funzionario dell’AMIU che ci chiede come sistemare bene i bidoni dell’immondizia perché rientra nel lavoro di squadra. La parte politica la incontreremo ma è subordinata perché l’1 maggio è il fiore all’occhiello della città».

A tal proposito Raffaele Cataldi ha aggiunto che la politica la incontrano attraverso gli alberi: «far piantare gli alberi da Arbolia – Società del Gruppo Snam – è la parte politica. Sta a voi vedere se quella parte vuol bene alla città oppure no. Noi non ci siamo fermati lo scorso anno, anche se ci è costato tantissimo perché non è semplice recintare, sia dall’interno che dall’esterno, quegli alberi. Fortunatamente chi viene a quel tipo di concerto è rispettoso della natura quindi le persone che non sono vandale come sono state descritte nei giorni successivi l’1 maggio scorso. Vi parlo dalla parte operaia, fin quando ci saranno amministrazioni che non vorranno chiudere quel catorcio, saranno nemici nostri, e della città, perché non esiste decarbonizzazione».

Su questa scia ha preso la parola Virginia Rondinelli specificando che la decarbonizzazione esiste “ma non con il gas che, in quando carbonio, resta un fossile”.

«I movimenti legati alle fonti rinnovabili parlano di decarbonizzazione ma quella vera, non quella che ci offre qui il PD. A Taranto decarbonizzare significa chiudere e liberare dalle molecole di carbonio inquinanti la città ma la questione è che non possiamo andare d’accordo con chi dice, stando seduto al Comune ma ovunque, che chi non è d’accordo può scendere dalla nave. Il comune è la nave di tutte le persone, al massimo noi possiamo far scendere qualcuno ed è con quella politica che non andremo mai d’accordo».

Tra i presenti ha preso la parola Tonio Intermite che illustrerà le sue proiezioni durante i giorni del concertone e i piccoli della signora Anna Fittaiolo hanno mostrato i loro disegni in cui ritraggono il logo del comitato. Eccoli tra le braccia della loro mamma perché questo è un evento rivolto soprattutto ai bambini e le bambine della nostra città che sognano un futuro diverso.”

Fonte: Corriere di Taranto del 19 marzo 2023