DOCUMENTO POLITICO 2017

Non un addio ma un arrivederci

La quinta edizione #unomaggiotaranto non si farà, almeno per quest’anno. È quindi un arrivederci, non un addio. Il Comitato Cittadini Lavoratori Liberi e Pensanti ha ragionato a lungo sull’opportunità di organizzare anche nel 2017 il più grande evento musicale e di lotta dal basso del Sud Italia, maturando infine una decisione sofferta ma necessaria visto il particolare momento storico che sta vivendo Taranto. #unomaggiotaranto è nato nel 2013 dalla forza di volontà di un gruppo di persone che volevano, e vogliono ancora oggi, dare alla propria città un palcoscenico migliore, capace di mostrarla con tutta la sua forza e la sua volontà di cambiamen to, pronta a ribaltare un destino che l’ha vista per anni ai margini, inghiottita dalla spirale mortale dell’inquinamento industriale, politico e sindacale.

Grazie a #unomaggiotaranto è cambiata la narrazione e la percezione della città, le forze sane e libere del territorio hanno messo su un vero e proprio esempio di rinascita che ha coinvolto grandi artisti e tantissime testimonianze di resistenza da tutta Italia.

Unomaggiotaranto è nato dal basso e dal basso ha raccolto un aiuto concreto perché potesse realizzarsi. Non smetteremo mai di ringraziare il supporto delle piccole imprese, dei commercianti, degli albergatori e dei ristoratori che hanno visto nell’enorme affluenza al Parco Archeologico delle Mura Greche un’opportunità economica di grande respiro. Soprattutto ci piace sottolineare il contributo libero dei cittadini, il cui sostegno ci ha spinti ad andare avanti sempre. Abbiamo proposto tantissimi dibattiti politici e abbiamo portato sul nostro palco innumerevoli voci in questi anni. Da Gino Strada a Varoufakis, da Egidia Beretta madre di Vittorio Arrigoni a Patrizia Moretti mamma di Federico Aldrovrandi, da comitati e associazioni come “Le mamme della terra dei fuochi” ai lavoratori della Thyssenkrupp e ai No Tav. Come non ricordare le esibizioni live di artisti del calibro di Caparezza, Vinicio Capossela, Subsonica, Fiorella Mannola, Litfiba, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Afterhours e tantissimi altri ancora.

E allora perché questa scelta?

Il Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti si è sempre distinto per la sua coerenza percio riteniamo, coerente mente con gli ideali che portiamo avanti da sempre, di dover dare a tutti un segnale forte. Un segnale forte alla politica perché non faccia di questa manifestazione uno strumento per l’imminente campagna elettorale pro o contro qualcuno.

Un segnale forte alle forze oscure di questa città pronte a utilizzare per scopi elettorali e politici tutto ciò che ruota intorno a #unomaggiotaranto.

Un segnale forte alla città perché quando si spengono le luci, finito lo show e pulito il parco (poi nuovamente abbandonato dall’amministrazione comunale) il Comitato non resti solo a combattere per i restanti 364 giorni contro le ingiustizie di questo territorio. Perché Taranto siamo tutti noi!

Un segnale forte a questa amministrazione comunale da noi sempre osteggiata, che l’anno scorso ha permesso coscientemente l’abusivismo con una mancanza di controllo da parte delle autorità preposte. Impossibile non ricordare lo sciopero della polizia municipale indetto casualmente proprio la giornata del Primo Maggio e che ha provocato gravissime ripercussioni economiche sulla manifestazione.

Ma soprattutto un segnale forte lo dobbiamo dare a noi stessi per quello che siamo riusciti a fare e per quello che saremo capaci di fare per il futuro di questo grande concerto.

Ci mancherà la concitazione di quei giorni, l’atmosfera elettrica che si respira in città, le jam session improvvisate nei locali di Taranto, i tecnici che si arrampicano sulle torri sotto lo sguardo attento dei ragazzi appena usciti da scuola, gli stand che iniziano a riempirsi di colori e ad illuminarsi la sera.

Ci mancheranno persino le assurde lamentele dei condomini vicini al parco, forse preferiscono lo stato di abbandono del resto dell’anno? Ci mancherà la musica e ci mancheranno le parole di lotta.

Ci mancherà tutto questo, ma è un sacrificio necessario a rendere questo evento ancora più forte. Magari il “silenzio di quei giorni e il parco vuoto ci aiuteranno a riflettere su quanto ancora sia lunga la strada per restituire la dignità a questa città difficile. Arrivederci al prossimo anno, #unomaggiotaranto2018.