Diretta 1 maggio 2020 con Michele Riondino, Roy Paci e Virginia Rondinelli ospiti al #CamerettaTour di Fridays For Future.

Fridays for Future è lieta di salutare i Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti in lotta per l’ambiente e la propria salute ed è orgogliosa di portare il proprio contributo all’UnoMaggio Libero e Pensante.

Il nostro movimento si propone di cambiare completamente la nostra società con l’obiettivo di far fronte al surriscaldamento globale, seguendo quelle che sono le indicazioni degli scienziati. Se continuassimo con il nostro dannoso e insostenibile modello di sviluppo, in cui la depredazione delle risorse naturali e l’inquinamento dell’aria sono necessari per soddisfare i nostri bisogni, andremmo incontro a una catastrofe planetaria che ucciderebbe milioni se non miliardi di persone, con le conseguenze peggiori per i paesi e le persone più povere. Il nostro principio cardine è la giustizia climatica, per cui la lotta contro il cambiamento climatico è una questione di giustizia sociale. La transizione ecologica deve essere pagata da chi ha inquinato e non deve avere ripercussioni sulle fasce di popolazione meno abbienti, che sono le prime vittime di questo sistema tossico per l’ambiente e per la salute.

Ora è impossibile per noi organizzare manifestazioni e molti di noi sono attivi come singoli nelle brigate di solidarietà, delle comunità che si stanno costruendo per rispondere alla gigantesca crisi economica e sociale causata dalla quarantena, raccogliendo cibo e beni di prima necessità e distribuendoli a tutti coloro che in questa situazione stanno perdendo il proprio reddito e le proprie risorse. 

Siamo consapevoli che la crisi sanitaria in atto è una delle prime grandi manifestazioni del rapporto sbagliato che la nostra società ha con l’ambiente, e per questo siamo pronti a far sentire la nostra voce anche in questa situazione. È per noi inaccettabile tornare alla normalità di prima, la stessa normalità che ha creato quest’emergenza. L’uscita dalla quarantena può e deve essere l’occasione per costruire un mondo più giusto verso le persone e verso la natura, in completa discontinuità con un’economia basata sulla produzione infinita, sulle fonti fossili, sulla distruzione degli ecosistemi e sul degrado della salute degli individui. Non possiamo permetterci di perdere quest’ occasione per inchiodare alle proprie responsabilità coloro che ci hanno portato a questa crisi e rifondare una società basata sull’ecologia e sulla giustizia climatica, sociale e sanitaria.

Buon Uno Maggio Libero e Pensante a tutte le cittadine e i cittadini di Taranto in lotta!

Non torneremo alla normalità perché la normalità era il problema!

Stop Biocidio è la rete di comitati che si batte contro la devastazione ambientale in Campania.

Nasce nel 2013 dall’unione delle forze dei comitati contro l’impiantistica dannosa per la gestione dei rifiuti urbani e dai movimenti attivi nella denuncia e nel contrasto dei roghi e degli interramenti di rifiuti speciali.

Il biocidio è l’effetto di decenni di devastazione sistemica, di decenni di speculazioni e affari che hanno reso la Campania la regione con la percentuale più alta di popolazione residente in aree riconosciute come inquinate e una delle regioni con il più alto tasso di mortalità per tumore.

Le responsabilità sono ben chiare ormai: politici corrotti, imprenditoria deviata e camorra sono stati gli attori che hanno gestito illecitamente tutto il ciclo dei rifiuti.

Per anni però questa verità è stata nascosta e taciuta: i comitati e i tanti scienziati che denunciavano quanto accadeva in Campania erano chiamati allarmisti e tutte le cariche dello Stato hanno affermato per anni che si moriva più che in altre regioni perché i cittadini mangiavano male e fumavano troppo. Bambini compresi.

Nel 2013 un fiume in piena di 150mila persone attraversò le strade di Napoli e spazzò via questo negazionismo: grazie al lavoro di centinaia di comitati, associazioni, movimenti, cittadini e professionisti oggi nessuno può più negare l’esistenza del biocidio in Campania.

Ma la strada per il riscatto è ancora lunga e siamo sicuri che ci sarà sempre chi sarà disposto a tutto per percorrerla il più velocemente possibile

Sono molti anni che sosteniamo il Comitato Cittadini Liberi e Pensanti di Taranto, la manifestazione Uno Maggio e tutti i cittadini e le cittadine di questo difficile territorio.

Taranto per noi è fondamentale per leggere tante delle contraddizioni e delle criticità del nostro modello di sviluppo e della direzione dell’azione politica nel nostro Paese. Quando parliamo di diritto alla salute, di territori devastati e di comunità sacrificate, guardiamo a gruppi di cittadini come gli attivisti e le attiviste di Taranto e a progetti come Uno Maggio come a buone pratiche di cittadinanza, consapevolezza e rafforzamento delle istanze ambientali non solo di quel territorio, ma di molte della battaglie su tutto il territorio nazionale.

L’impossibilità dello svolgimento del concerto nelle sue modalità abituali di quest’anno ci dispiace molto, per il ruolo importante che la manifestazione ha avuto e ha in questo senso e ci mancherà tanto. Speriamo di poter tornare su quello stesso palco tra un anno. A Taranto, in generale, ci saremo ogni volta che ci sarà bisogno di noi.

Sarebbe dovuto andare diversamente. La festa dei lavoratori è un momento di aggregazione dove la comunità si compatta per far sentire la propria voce. Non andrà così perché in Italia si sta vivendo la peggior crisi socio economica dal dopoguerra.

Il sottoscritto Cosimo Argentina vi scrive direttamente dalle barricate. Perché qui a Milano la pandemia non è solo un timore, qui è realtà maligna. Stanno morendo miei amici. Sono morti i loro genitori. Sono morti dei miei colleghi della bergamasca. Sono morti alcuni conoscenti che abitavano a non più di due tre isolati da dove scrivo.

Ma quello che voglio dire riguarda il futuro e la ripresa. Già si sventagliano dati e proiezioni sul cataclisma finanziario ed economico che si abbatterà su di noi nei prossimi mesi se non anni. Qualcuno si sta già arricchendo perché, come in guerra, nella fame c’è sempre lo sciacallo che lucra.

Il futuro dei lavoratori a questo punto diventa un punto interrogativo.

Eppure io credo che questo evento nefasto potrebbe trasformarsi in una occasione per ripensare al modo di vivere di tutti noi. Non più solo consumatori e silenziosi sottoposti da tenere avvinti attraverso un talk show serale, una partita di calcio o un iphone di penultima generazione. Non attraverso il mutuo, la mobilia comprata a rate e altri lacci emostatici legati alla gola e via. Qui si potrebbe rifondare dalle basi il sistema paese. Bisognerebbe capire che una migliore redistribuzione della ricchezza è l’unico modo per combattere le emergenze. Ristabilire il senso del Welfare State per cui si è lottato negli anni ’60 e ’70. Ridare centralità ai diritti dei lavoratori riappropriandoci dei principi fondanti dello Statuto. Provare a ridisegnare una società che negli ultimi decenni ha distrutto tutte le conquiste di lotta realizzate dalle generazioni precedenti.

Ci si scandalizza quando qualcuno accenna alla possibilità di una patrimoniale e invece dovrebbe essere un sacrosanto viatico a quanti stanno perdendo il posto di lavoro o lo perderanno.

Si parla di proteggere i lavoratori da un punto di vista sanitario e ambientale, ma fino ad oggi sono state solo parole, bellissime parole, e noi tarantini ne sappiamo qualcosa, ma di fatto assisto a fabbriche che vanno a pieno regime anche in periodo di decreti che vietano le attività non indispensabili e i lavoratori continuano a lavorare senza le condizioni protettive di base.

Sarebbe bello non sprecare questa circostanza luttuosa.

I morti, a centinaia ogni giorno tanto da averci anestetizzati al lutto, dovrebbero farci capire che questo evento muterà lo stato delle cose in un modo o nell’altro. Che sia nella direzione della condivisione delle risorse. Meno, ma a tutti. Più altruismo. Più senso di solidarietà verso chi non ha i mezzi di produzione o non ha le basi sociali per ribadire una dignità che non dovrebbe essere negata a nessuno. Al diavolo gli egoismi, le speculazioni da sciacalli, al bando tutte le forme di sfruttamento che hanno creato questa società sbilanciata e fragile. Andiamo a riguardare il grafico del calice della povertà e cerchiamo di sovvertire il trend negativo che vede accumuli nelle mani di pochissimi e meno della soglia di sopravvivenza per gli altri.

L’augurio è che queste non siano parole di circostanza, ma che qualcuno sappia valutarle per oneste e sincere e dia applicazione alle dichiarazioni di intenti. Che sia un primo maggio di lotta per tutti.

Milano, 27 aprile 2020                                                                                              Cosimo Argentina

Valentina Petrini è da sempre al fianco del Comitato, dal primo anno sul palco di Uno Maggio Taranto.

La ricetta del cambiamento di Chef Rubio: la sua testimonianza sull’esperienza a #Gaza come partigiano di lotte universali, la nostra sul rischio d’estinzione che corre il patrimonio gastronomico tarantino.

Lettera ad Antonio Diodato

Siamo otto ragazzi del Liceo delle Scienze Umane Vittorino da Feltre di Taranto e stiamo portando avanti un progetto che ci sta appassionando.
Stiamo cercando di analizzare il tuo mondo interiore attraverso la tua musica e soprattutto attraverso i tuoi testi. Stiamo leggendo in particolare le “poesie musicate” del tuo più recente cd perché vi stiamo trovando una notevole polisemia. Talvolta i livelli di lettura sono molteplici e questo dà il senso della complessità del tuo essere ( vedi “Essere semplice”). Questo ci affascina perché anche noi ci sentiamo complessi e molto spesso non compresi.

Tu non esprimi solo un’esperienza individuale, ma stati, emozioni, riflessioni che hanno la capacità di entrare nella pelle di chi ascolta; noi ci sentiamo partecipi di quegli stati, di quelle emozioni e di quelle riflessioni, che sono già stati o sono diventati nostri.

Noi e le nostre prof siamo convinti che i linguaggi delle diverse arti si fanno portatori sani di una bellissima e dolorosa malattia: la volontà di impegnarsi, di costruirsi ogni giorno, andando al fondo della realtà, facendo immersioni in apnea nel senso delle cose e non restando sulla superficie. La superficialità produce indifferenza, il male più terribile e temibile.

Come da tradizione ad occuparsi dei più piccoli saranno le nostre amiche di Ciurma libreria indipendente per bambini da 0 a 10 anni, luogo creativo nel centro di Taranto che per questo uno maggio atipico hanno pensato ad un intrattenimento a tema.

Ci parleranno di lavoro, salute e cura per l’ambiente perché i nostri bambini sono la nostra risorsa più preziosa per rendere migliore il mondo che viviamo.Sogniamo con Roberta cosa fare da grandi e giochiamo con il quiz di Francesca.

Il Comitato Nograndinavi manda il suo saluto all’Uno Maggio Taranto Libero E Pensante.

Ricambiamo la solidarietà ben comprendendo i danni causati all’ecosistema lagunare e al futuro compromesso della stessa città di Venezia dal gigantismo crocieristico!

Condividiamo l’invito all’assemblea virtuale del 2 Maggio alle ore 15.00 sollecitando alla massima partecipazione.